Miopatia da accumulo di corpi di poliglucosano di tipo 1

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Cos’è e come si manifesta la miopatia da accumulo di corpi di poliglucosano di tipo 1?

La miopatia da accumulo di corpi di poliglucosano di tipo 1 è una malattia genetica molto rara caratterizzata da alterazioni del metabolismo del glicogeno, una molecola che rappresenta la forma di deposito e di riserva del glucosio del nostro organismo. Nei pazienti con la malattia, il glicogeno non ha la sua struttura caratteristica, con una proteina centrale che lega – a forma di stella - tante catene ramificate di più molecole di glucosio, ma si presenta sotto forma di filamenti fibrillari non ramificati che si accumulano all’interno di particolari strutture cellulari chiamate “corpi di poliglucosano”. Al momento ne sono noti meno di 30 casi in paesi di tutto il mondo, tra i quali l’Italia, ma è possibile che siano sottostimati. Il momento dell’esordio della malattia è variabile, dall’età pediatrica all’adolescenza. In genere è caratterizzata da debolezza muscolare soprattutto a carico dei muscoli prossimali, con compromissione progressiva della capacità di camminare, associata a cardiomiopatia dilatativa che può essere progressiva e portare a insufficienza cardiaca. In alcuni casi, a questo quadro si associano anche disfunzione immunitaria, con frequenti infezioni a carico di qualsiasi organo, e infiammazione, con ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia) o stato infiammatorio generale segnalato da febbri ricorrenti. In casi rispettivamente rari o molto rari possono esserci sintomi a carico del fegato e del sistema nervoso centrale. C’è comunque una grande variabilità clinica nelle manifestazioni, che possono essere da molto lievi a molto gravi, con morte precoce. La miopatia da accumulo di corpi di poliglucosano di tipo 1 è causata da mutazioni di un gene chiamato RBCK1, codificante per una proteina la cui funzione non è ancora del tutto nota. Quello che è noto è che questa proteina si trova all’interno di un complesso coinvolto nella regolazione di diversi aspetti: dall’infiammazione allo sviluppo di organi e in particolare dei muscoli, alla regolazione del metabolismo del ferro.

Come si trasmette la miopatia da accumulo di corpi di poliglucosano di tipo 1?

La malattia si trasmette con modalità autosomica recessiva: per manifestarla occorre possedere mutazioni in entrambe le copie del gene RBCK1, ciascuna delle quali viene ereditata da un genitore che è in genere portatore sano. A ogni gravidanza, una coppia di portatori sani ha una probabilità su quattro di avere un figlio con la malattia.

Come si fa la diagnosi di miopatia da accumulo di corpi di poliglucosano di tipo 1?

Il sospetto diagnostico può essere avanzato in seguito allo studio della biopsia muscolare con particolari colorazioni (PAS) e trattamenti (digestione con alfa-amilasi), ma la conferma definitiva avviene esclusivamente con l’analisi genetica.

Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per la miopatia da accumulo di corpi di poliglucosano di tipo 1?

Al momento non c’è una cura definitiva per questa malattia. Alcuni trattamenti possono essere effettuati in risposta a sintomi specifici: nel caso di insufficienza cardiaca, per esempio, si interviene – quando possibile – con trapianto di cuore, che tuttavia non è completamente risolutivo. Per poter sviluppare terapie più mirate (per esempio la terapia genica con editing genetico) è anzitutto necessario conoscere i meccanismi molecolari alla base della malattia ed è proprio su questo aspetto che si concentrano principalmente gli sforzi della ricerca.

Ultimo aggiornamento

31.08.23

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