Sindrome di Alpers
Che cos’è e come si manifesta la sindrome di Alpers?
- La sindrome di Alpers, o sindrome di Alpers-Huttenlocher, è una grave patologia a esordio infantile caratterizzata da regressione dello sviluppo neurologico, crisi epilettiche refrattarie al trattamento, insufficienza epatica e, in alcuni casi, ipotonia e moderato ritardo dello sviluppo.
Come si trasmette la sindrome di Alpers?
- La sindrome di Alpers è principalmente causata da mutazioni nel gene nucleare POLG, responsabile della replicazione del DNA mitocondriale, presente in numerose copie all’interno di organelli chiamati mitocondri. L’eredità è di tipo autosomico recessivo: per manifestare i sintomi occorre ereditare una mutazione da ciascun genitore, che risultano portatori sani. Come conseguenza delle mutazioni, i pazienti presentano una severa deplezione, cioè livelli fortemente ridotti, del DNA mitocondriale, soprattutto nel tessuto muscolare, nel sistema nervoso e nel fegato.
Come avviene la diagnosi della sindrome di Alpers?
- La diagnosi si basa sui risultati di analisi di laboratorio. La spongiosi neuronale (perdita di neuroni) non è individuabile dalla risonanza magnetica (MRI), ma determina atrofia cerebrale e lesioni multiple con accumulo d’acqua mobile, segni visibili con MRI. Le analisi biochimiche mostrano un deficit, nel fegato e nei muscoli, della catena respiratoria mitocondriale, un sistema fondamentale per la produzione di energia nel mitocondrio. Questa è una diretta conseguenza della riduzione della quantità di DNA mitocondriale. La diagnosi è confermata da un’analisi genetica che mostra la presenza di mutazioni su entrambe le copie geniche di POLG. La consulenza genetica è possibile, e la diagnosi prenatale è disponibile nelle famiglie in cui sono note le specifiche mutazioni del gene coinvolto.
Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili?
- La terapia è solo sintomatica. In caso il paziente si trovi in età post-infantile, può essere considerato - su esclusiva raccomandazione medica - il trapianto di fegato per il trattamento dell’insufficienza epatica. Il trattamento dell’epilessia con valproato è in genere sconsigliato. in quanto associato a insufficienza epatica acuta.
Ultimo aggiornamento
25.09.19