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Che cos'è e come si manifesta la sindrome di Lynch?

La sindrome di Lynch è una malattia ereditaria caratterizzata da un aumento della probabilità di sviluppare diversi tipi di cancro già in età giovanile, soprattutto del colon-retto e dell’endometrio, ma anche di molti altri organi quali stomaco, mammella, ovaio, piccolo intestino, pancreas, prostata, tratto urinario, rene, fegato, tratto biliare. È considerata la forma ereditaria che aumenta il rischio di cancro del colon più comune. Rappresenta circa dal 2 al 4 per cento dei casi di tumori del colon-retto e dal 2 al 3 per cento di quelli dell’endometrio.

Come si trasmette la sindrome di Lynch?

La sindrome è associata al difetto in uno dei quattro geni coinvolti nella riparazione di alcuni “errori” generati durante la replicazione del DNA (MLH1, MSH2, MSH6 e PMS2), a cui si aggiunge un quinto gene, EPCAM, che pur non facendo parte di questo sistema può influenzare l’attività del gene MSH). Questi geni, al pari della maggior parte dei geni della specie umana, sono presenti in due copie nelle cellule dell’organismo, ognuna trasmessa da ciascun genitore. Si trasmette in modalità autosomica dominante, per cui basta una sola copia mutata di uno di tali geni per avere un rischio maggiore di sviluppare il cancro. Una persona il cui genitore ha una copia mutata di uno dei geni implicati ha una possibilità su due di ereditarla e di avere così una copia mutata e una corretta del gene in questione. Il cancro può insorgere quando, nel corso della vita, muta anche la copia normale del gene. Il rischio sembra variare a seconda del gene coinvolto: il rischio di cancro colorettale associato a varianti patogene di MLH1, MSH2 è più alto rispetto a quello associato alle varianti patogene di MSH6 e PMS2. Questi geni possono risultare mutati anche in alcune persone senza la sindrome; viceversa, non risultano mutati in tutte le famiglie con la sindrome.

Come avviene la diagnosi della sindrome di Lynch?

Le persone con sospetta sindrome di Lynch andrebbero indirizzati verso consulenza ed esami genetici. È anche possibile effettuare esami specifici del tessuto tumorale per capire se il cancro possa essere correlato alla sindrome. Poiché non tutti i pazienti riescono a essere individuati con i criteri sopracitati, alcune linee guida raccomandano che in tutte le persone con un cancro colorettale sia eseguito lo screening per la sindrome. A questi test potranno seguirne ulteriori che attestino la presenza di una mutazione germinale in uno dei geni associati alla sindrome, in modo da poter confermare la diagnosi. Sono inoltre disponibili test prenatali e test da effettuare prima di un impianto in caso di fecondazione assistita. Vi sono poi condizioni, tra cui la poliposi adenomatosa attenuata o la sindrome di Turcot, con cui si pone il problema della diagnosi differenziale. È sempre opportuno rivolgersi a specialisti di condizioni genetiche che potranno eventualmente consigliare gli esami genetici anche ai familiari.

Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per la sindrome di Lynch?

Esistono alcune raccomandazioni per la sorveglianza delle persone con la sindrome. Per il cancro colorettale, si raccomanda la colonscopia a partire dai 20-25 anni di età, oppure (a seconda di quale si verifica prima) a un’età da 2 a 5 anni inferiore rispetto a quella della persona con la diagnosi più giovane in famiglia. La colonscopia, con eventuale rimozione dei polipi, va poi ripetuta ogni 1-2 anni. Alcune linee guida suggeriscono che i portatori di una mutazione dei geni MSH6 e PMS2, visto il rischio più basso, possano iniziare qualche anno più tardi. Per tentare di individuare il cancro dell’endometrio in fase precoce, le donne andrebbero educate a riconoscere alcuni sintomi, come un sanguinamento anormale, e potrebbero effettuare dall’età di 30-35 anni l’esame ginecologico, l’ecografia transvaginale, insieme ad altri esami specifici associati. Un discorso simile può essere fatto anche per il cancro ovarico. La sorveglianza del rischio di carcinoma endometriale non è però codificata. Altre possibili raccomandazioni riguardano il test e, se necessario, il trattamento per l’infezione del batterio Helicobacter Pylori nell’ambito dello screening del cancro allo stomaco e l’endoscopia del tratto digestivo superiore. Per quanto riguarda la sorveglianza di tutti i tumori osservati è necessario rivolgersi a specialisti che potranno così valutare il singolo caso, tenendo in considerazione diversi fattori incluso l’età del soggetto e i tipi di tumori presenti in famiglia. Nel trattamento di un cancro del colon i medici potrebbero considerare la rimozione (colectomia) di parte o di tutto il colon, mentre per le donne che hanno superato l’età riproduttiva è possibile ricorrere all’asportazione dell’utero, delle ovaie e delle strutture associate, per evitare il cancro dell’endometrio o ovarico. Sono stati effettuati, e sono in corso, studi su possibili trattamenti, come quelli sull’utilità dell’aspirina come farmacoprevenzione. Alcuni studi hanno infatti dimostrato come tale farmaco sia utile nella prevenzione del cancro colorettale nei pazienti con la sindrome.

Ultimo aggiornamento

26.01.22

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