Caratterizzare le alterazioni molecolari associate alla malattia di Huntington usando cellule staminali.
- 6.5 Anni 2013/2020
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La malattia di Huntington è una patologia genetica ereditaria di tipo dominante caratterizzata dalla progressiva perdita di neuroni, che porta a movimenti involontari (definiti “corea”) e demenza. Il difetto genetico che causa la malattia di Huntington è l’espansione di una breve sequenza di Dna, la tripletta CAG, nel gene che codifica per una proteina chiamata huntigtina. Nei pazienti tale proteina è presente in una forma mutata ed è associata a numerosi cambiamenti a livello cellulare, quali la presenza di aggregati proteici, una aumentata sensibilità al neurotrasmettitore glutammato o una ridotta funzionalità dei mitocondri, ossia le centrali energetiche delle cellule. Non è chiaro, però, se tutti questi cambiamenti siano effettivamente la causa della malattia o se siano semplicemente conseguenti a un generale stato di stress cellulare. Inoltre, ad oggi non esiste alcun bersaglio terapeutico valido questa malattia.
Scopo di questo progetto è l’identificazione di geni coinvolti nello sviluppo della malattia di Huntington avvalendosi di cellule staminali come modello della stessa.
Le cellule staminali pluripotenti rappresentano uno strumento ideale per lo studio della patogenesi della malattia di Huntington: non solo possono essere facilmente espanse e manipolate geneticamente in laboratorio, ma hanno anche la capacità di differenziarsi in qualunque tipo cellulare presente nell’adulto, compresi i neuroni. È stato possibile ottenere questo tipo di cellule staminali da pazienti affetti da malattia di Huntington, in cui si riscontrano effettivamente le alterazioni sopra descritte tipiche della malattia.
In questo progetto sfrutteremo tecnologie di ultima generazione per “interrogare” il genoma umano alla ricerca di geni che, in combinazione con la proteina huntingtina mutata, promuovono lo stress e la morte cellulare. Questi geni rappresenterebbero nuovi potenziali bersagli terapeutici, ovvero la loro inibizione potrebbe risultare in una riduzione degli effetti tossici associati all’huntingtina mutata. Grazie a neuroni ottenuti a partire da cellule staminali pluripotenti e modelli murini proveremo a caratterizzare il ruolo di questi geni durante lo sviluppo della malattia di Huntington, nella speranza di identificare nuovi bersagli molecolari per il trattamento della malattia.
Pubblicazioni Scientifiche
- 2019 Frontiers in cell and developmental biology
How Does Reprogramming to Pluripotency Affect Genomic Imprinting?
- 2019 NATURE CELL BIOLOGY
Direct generation of human naive induced pluripotent stem cells from somatic cells in microfluidics.
- 2019 The EMBO journal
A common molecular logic determines embryonic stem cell self-renewal and reprogramming.
-
A common molecular logic determines embryonic stem cell self-renewal and reprogramming
- 2016 NPJ SYSTEMS BIOLOGY AND APPLICATIONS
A Method to Identify and Analyze Biological Programs through Automated Reasoning.
- 2016 Methods in molecular biology (Clifton, N.J.)
Monitoring Smad Activity In Vivo Using the Xenopus Model System.
- 2016 The EMBO journal
Stat3 promotes mitochondrial transcription and oxidative respiration during maintenance and induction of naive pluripotency.
- 2014 Annual review of cell and developmental biology
The nature of embryonic stem cells.
- 2014 Current biology : CB
NANOG amplifies STAT3 activation and they synergistically induce the naive pluripotent program.
- 2016 EMBO JOURNAL
Stat3 promotes mitochondrial transcription and oxidative respiration during maintenance and induction of naive pluripotency
- 2013 The EMBO journal
Let's sp(l)ice up pluripotency!