Compromissione del differenziamento cellulare e anomalie delle dinamiche citoscheletriche per spiegare il fenotipo della sindrome di STAR
- 2 Anni 2023/2025
- 160.000€ Totale Fondi
Questo progetto è stato finanziato grazie al Bando Congiunto Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon 2022
La sindrome di STAR è un raro disturbo dello sviluppo di tipo dominante legato al cromosoma X. Letale nei maschi, nelle femmine si manifesta con un fenotipo molto grave caratterizzato da sindattilia (fusione di due o più dita degli arti) dell'alluce, telecanto (aumento della distanza tra gli angoli interni delle palpebre), malformazioni anogenitali e renali, da cui l'acronimo che dà il nome alla sindrome. Il gene responsabile si chiama FAM58A e codifica per la ciclina M: questa proteina, ancora poco conosciuta, regola la formazione dei polimeri di actina, una delle proteine più abbondanti dell’organismo, ma anche la formazione di una particolare struttura cellulare, chiamata “cilium”, coinvolta in un'ampia gamma di attività cellulari. Anche se la sindrome di STAR è stata recentemente classificata come ciliopatia, le cause molecolari del suo grave fenotipo sono ancora oscure e, attualmente, non esiste una cura. La nostra ipotesi è che, quando la ciclina M non funziona (come nel caso della sindrome di STAR), c'è uno squilibrio nelle dinamiche cilia/actina che potrebbe influenzare sia il differenziamento delle cellule, sia la struttura citoscheletrica di alcuni tipi cellulari differenziati. Questa compromissione potrebbe spiegare la drastica perdita di funzionalità renale mostrata dai pazienti STAR ed essere anche alla base di difetti nella neurogenesi. I nostri obiettivi principali saranno capire il modo in cui la perdita di funzionamento della ciclina M danneggi le dinamiche cilia/actina e come questa compromissione complessiva possa influenzare il mantenimento e il differenziamento delle cellule staminali. Un esito positivo di questi studi migliorerà la nostra conoscenza dei meccanismi alla base della sindrome di STAR con la speranza di gettare le basi per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici.