Degenerazione delle cellule ganglionari della retina nelle neuropatie ottiche mitocondriali: identificazione dei meccanismi patogenetici
- 3 Anni 2006/2009
- 645.800€ Totale Fondi
Le neuropatie ottiche mitocondriali includono la neuropatia ottica ereditaria di Leber (LHON) e l’atrofia ottica dominante (DOA) e sono un gruppo di malattie ereditarie che portano a cecità, caratterizzate da una degenerazione selettiva di uno specifico tipo cellulare retinico, le cellule ganglionari della retina. La maggior parte dei pazienti perde la vista in età precoce (prima dei 10 anni nella DOA, e nell’adolescenza per i maschi nella LHON). Le basi genetiche di entrambe le malattie sono ora conosciute e coinvolgono proteine che svolgono le loro funzioni nei mitocondri. Questi sono piccoli organelli che risiedono nella cellula e funzionano da centrale dell’energia indispensabile per la vita della cellula, ma che generano anche alcuni prodotti nocivi, come i radicali dell’ossigeno, che possono essere pericolosi e causare la morte della cellula. Quindi i mitocondri sono importanti nel regolare la morte cellulare programmata (apoptosi). Nonostante l’origine genetica di queste malattie sia nota e le funzioni dei mitocondri siano ben conosciute, non siamo ancora in grado di capire perchè solo le cellule ganglionari della retina sono colpite e perchè non tutti gli individui portatori del difetto genetico si ammalino. Inoltre, al momento non esiste una cura per questi pazienti. L’impegno nella ricerca dei nostri laboratori è stato incentrato sulle neuropatie ottiche mitocondriali per più di 10 anni. Il progetto corrente è finalizzato a chiarire gli enigmi sopra menzionati usando diverse strategie che includono ulteriori studi genetici e modelli cellulari di malattia. In particolare, abbiamo dei risultati preliminari che ci indicano come le cellule siano in grado di organizzare una strategia compensatoria al malfunzionamento mitocondriale tale che alcuni individui non sviluppano mai la malattia. Crediamo fermamente che la conoscenza dettagliata di questi meccanismi sia di grande aiuto per la comprensione della malattia e possa fornirci dei mezzi per la terapia.