Manipolazione delle molecole Shc per ottimizzare l’impiego delle cellule staminali nella terapia cellulare sostitutiva nel cervello di mammifero

L'identificazione di cellule staminali nel cervello embrionale e adulto, a cui ha fatto seguito lo sviluppo di metodologie atte a permettere l'espansione e l'immortalizzazione, ha aperto grandi prospettive per le malattie neurodegenerative. Queste cellule possono essere infatti espanse e trapiantate nel cervello così da sopperire a perdite neuronali provocate da patologie neuroodegenerative o essere utilizzate quale importante veicolo di fattori di crescita o di molecole ad attività antitumorale. Tuttavia un esame più approfondito delle caratteristiche biologiche di queste cellule e delle loro potenzialità di sviluppo, nonché dei probleni ad essi associati risulta necessario prima che queste strategie entrino stabilmente nella pratica comune. In particolare diversi studi hanno dimostrato che cellule staminali neurali, una volta trapiantate nel cervello adulto differenziano soprattutto a cellule gliali. Uno dei maggiori passi da compiere sarà quello di riuscire ad aumentare il loro grado di sopravvivenza e di differenziamento verso un fenotipo neuronale. Basandosi sulle conoscenze accumulate negli anni più recenti sul ruolo delle proteine adattatrici Shc, conoscenze che hanno portato alla dimostrazione che ShcA é presente in cellule progenitrici neuronali mentre ShcC risulta arricchita in neuroni postmitotici maturi dove agisce favorendo la vitalità e la stabilità neuronale (Conti 1997, 2001), questo progetto mira a meglio definire tali proprietà al fine di applicarle per un adeguato controllo della proliferazione e del differenziamento neuronale di cellule staminali in vitro. Queste conoscenze potranno essere significative al fine di ottimizzare strategie terapeutiche basate sull'uso di cellule staminali