Regolazione del taglio di APP, il gene della forma ereditaria di Alzheimer, da parte di BRI2, il gene delle demenze ereditarie danese e britannica

La malattia di Alzheimer e’ la piu’ comune forma di demenza nel mondo. Infatti e’ stimato che circa l’1% della popolazione ha questa malattia tra i 60 ed i 64 anni e la percentuale aumenta fino al 35-40% dopo gli 85 anni. La patogenesi della malattia di Alzheimer e’ strettamente associata al taglio di una proteina, detta APP, presente sulla superficie delle cellule. Questo e’ dimostrato dal fatto che mutazioni in APP o in altre proteine responsabili del suo taglio sono causa di forme ereditarie di malattia di Alzheimer. Queste forme ereditarie sono piu’ del 10% dei casi di Alzheimer. Percio’ e’ di grande rilevanza capire come il taglio di APP sia regolato. Sulla base delle somiglianze tra APP e Notch, un’altra proteina presente sulla superficie cellulare, abbiamo ipotizzato l’esistenza di proteine che possano legare APP, regolandone il taglio. Abbiamo di recente visto che una proteina, chiamata BRI2, e’ in grado di legare APP. BRI2 e’ stata gia’ descritta come mutata in pazienti con due malattie, la demenza familiare di tipo britannico e di tipo danese, malattie molto simili dal punto di vista clinico e patogenetico all’Alzheimer. Abbiamo dati preliminari che dimostrano come BRI2 sia in grado di inibire il taglio di APP. Lo scopo del nostro lavoro e’ verificare se BRI2 modifichi l’insorgenza e/o la progressione dell’Alzheimer e se le mutazioni di BRI2 che causano la demenza familiare di tipo britannico e di tipo danese inbiscano meno efficacemente il taglio di APP. I risvolti del nostro lavoro saranno numerosi. La definitiva dimostrazione che BRI2 inibisce il taglio di APP dara’ nuove informazioni sui meccanismi che causano la malattia di Alzheimer e la demenza familiare di tipo britannico o danese . Inoltre, dara’ rilevanti informazioni anche dal punto di vista terapeutico. Infatti, composti capaci di imitare o di aumentare la funzione inibitoria di BRI2 sul taglio di APP potrebbero essere farmaci molto efficaci per curare la malattia di Alzheimer.