Regolazione genetica dello sviluppo della corteccia cerebrale

Negli scorsi decenni è risultato di grande interesse per molti scienziati valutare fino a che punto il nostro bagaglio genetico sia capace di determinare lo sviluppo e le funzioni del nostro cervello rispetto al contributo portato dalle nostre esperienze conoscitive. Recenti evidenze indicano che la corretta formazione di una qualsiasi area funzionale all’interno della corteccia cerebrale, deputata all’attività motoria piuttosto che conoscitiva, coinvolge un ampio spettro di segnali e di effettori, con una considerevole interazione tra meccanismi genetici intrinseci ai neuroni stessi e meccanismi estrinseci che comunque richiedono un’attività neurale. Inoltre, sebbene il nostro cervello sia geneticamente determinato, le esperienze individuali tradotte in attività neurale riescono a influenzare il nostro modo di pensare e di rispondere agli stimoli esterni. Il nostro studio mira dunque ad una migliore comprensione di come il nostro cervello si sviluppa: con l’aiuto di una serie di strumenti genetici possiamo avvalerci di modelli murini in cui le componenti intrinseche ed estrinseche possono essere scisse e studiate separatamente. In questo modo abbiamo già osservato che per mutazione di un singolo gene tutte le mappe sensorie, che pur rispecchiano l’esperienza e l’apprendimento, risultano ridotte nel cervello murino. Diversamente, l’area motoria è espansa suggerendo una relazione tra singoli geni e specifiche aree corticali, nonchè una notevole capacità di adattamento del cervello. Inoltre, lo stesso gene può alterare le connessioni che portano gli input alla corteccia e influenzare così la crescita delle differenti aree. Il nostro obiettivo è quindi comprendere i meccanismi molecolari che sottendono questi diversi fenomeni, ma anche valutare le conseguenze fisiologiche di un alterato sviluppo di un’area funzionale o di un circuito, come di una loro errata localizzazione, attraverso una serie di test comportamentali.