Studio dei meccanismi molecolari alla base della sindrome di Gitelman
- 1 Anni 2014/2015
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La sindrome di Gitelman è un disturbo renale che causa perdita di sali. Questo squilibrio si ripercuote sulle attività neuro-muscolari dell’organismo: dal momento che queste sostanze sono i necessari protagonisti della funzione muscolare e della trasmissione dell’impulso nervoso, una loro mancanza può portare, a seconda dei casi, a episodi di forte contrazione muscolare involontaria, crampi, paralisi flaccida, stanchezza cronica, ma anche a effetti sul sistema nervoso centrale, che nelle sue manifestazioni più severe può portare a narcolessia e a momenti di assenza di coscienza. La prevalenza è stimata in circa 1 su 40.000 nelle popolazioni caucasiche, rendendola una delle malattie tubulari renali ereditarie più frequenti. La causa sono mutazioni (se ne sono scoperte più di 200 diverse) nel gene che codifica per il canale per lo scambio sodio-potassio chiamato SLC12A3 (solute carrier family 12, member 3).
Poco si sa sul perché queste mutazioni causino l’assenza del canale nel rene e ancor meno sui meccanismi molecolari che ne regolano la funzione. Pensiamo di aver scoperto un nuovo meccanismo di regolazione di questo canale, l’endocitosi, che elimina il canale dalla superficie cellulare. Con questa ricerca intendiamo ora comprendere in dettaglio i meccanismi alla base di tale regolazione. Saranno impiegate tecniche biochimiche e molecolari in combinazione con tecniche di biologia cellulare avanzata (iRna ed esperimenti di fluorescenza). Inoltre, esploreremo la regolazione del trasportatore da parte dell’ubiquitina, una molecola segnale in grado di degradare il canale.
Speriamo che una migliore conoscenza della fisiopatologia del sistema possa permetterci di identificare possibili nuove vie terapeutiche di intervento nei confronti della sindrome.