Studio del ruolo della proteina MED12L nelle neoplasie mieloidi rare
- 2 Anni 2022/2024
- 250.000€ Totale Fondi
Questo progetto è stato finanziato grazie al Bando Congiunto Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon 2021
Le neoplasie mieloidi rare sono tumori del sangue che hanno origine nel midollo osseo. Di queste fanno parte sia le neoplasie mieloproliferative, nelle quali il midollo produce un eccesso di alcuni tipi di cellule del sangue o di piastrine (ne è un esempio la Trombocitemia Essenziale, ET), sia le mielodisplasie, dove al contrario il midollo non produce a sufficienza globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Esistono tuttavia forme rare di mielodisplasie, note come MDS-RS-T, nelle quali c’è un eccesso di piastrine come nelle ET, e che come le ET hanno una forma alterata del gene JAK2. Si tratta in generale di malattie per le quali le terapie disponibili tengono sotto controllo alcuni sintomi senza però rappresentare una cura definitiva, e spesso non impediscono il rischio di trombosi o di trasformazione in leucemia. Questo progetto ha l’obiettivo di comprendere se una molecola non studiata finora, chiamata MED12L, svolge un ruolo importante nella formazione delle cellule del sangue e delle piastrine a partire dalle cellule staminali del midollo osseo, da cui tutte le cellule del sangue sono continuamente generate. Parallelamente, i ricercatori studieranno il ruolo di MED12L nello sviluppo di queste patologie. Risultati di ricerche precedenti suggeriscono che quantità di MED12L superiori alla norma siano presenti nelle cellule staminali di pazienti con malattie mieloproliferative o con la mielodisplasia MSD-RS-T, probabilmente come conseguenza della mutazione del gene JAK2. Con questo progetto permetteranno di intendiamo verificare questa osservazione su un numero più elevato di pazienti comprendere se MED12L sia parzialmente responsabile dell’aumento di piastrine tipico di queste malattie. Se questa ipotesi fosse corretta, sarebbe plausibile ipotizzare che, al contrario, l’eliminazione di MED12L possa rappresentare un possibile beneficio per il decorso della neoplasia mieloproliferativa. L’obiettivo finale sarà quello di individuare uno o più nuovi bersagli da colpire con molecole farmacologiche innovative, o anche identificare molecole che funzionino da “sentinelle” (tecnicamente, biomarcatori) che permettano di individuare precocemente i pazienti a più alto rischio e che necessitano di cure personalizzate.