Studio di una nuova malattia infiammatoria multisistemica legata a mutazione della desossiribonucleasi II: dalla fisiopatologia allo sviluppo di nuove opzioni terapeutiche
- 3.5 Anni 2015/2019
- 172.780€ Totale Fondi
Fin dalla nascita abbiamo seguito un bambino, ora di 16 anni, per una grave e complicata malattia, iniziata con danno del fegato ma poi modificatasi con crisi infiammatorie febbrili, artrite progressiva e danno renale. Nell'insieme, i sintomi non suggerivano nessuna chiara diagnosi e il bambino è stato di volta in volta trattato per la malattia cui i suoi disturbi assomigliavano di più. La risposta ai farmaci risultava però sempre insoddisfacente. Si è pensato quindi che potesse avere una malattia genetica rara, di tipo "autoinfiammatorio" o una forma genetica di Lupus Eritematoso Sistemico. I geni candidati per queste patologie, analizzati in modo "tradizionale", sono, però, risultati normali. Grazie ad una nuova tecnologia di analisi del DNA è stato possibile analizzare tutti i geni del paziente. Ciò ha permesso di evidenziare un difetto ad una proteina chiamata DNAse2, implicata nello smaltimento del DNA inutile o dannoso, proveniente dalle proprie cellule danneggiate. Questo difetto causa un accumulo del DNA del paziente stesso che viene riconosciuto come pericoloso dal sistema immunitario che cerca di eliminarlo come fa normalmente con il DNA virale. Tuttavia in questo caso non c'è un'infezione da debellare, ma un continuo accumulo di proprio DNA che alimenta la malattia.
Con questa ricerca ci proponiamo, da una parte, di conoscere meglio i meccanismi di questa malattia, in modo da identificare una possibile cura. Dall'altra, di valutare i possibili farmaci recentemente prodotti che potrebbero essere utili alla terapia di questo difetto, valutandone i meccanismi d'azione e provando la loro efficacia in laboratorio, prima di proporne l'utilizzo nella clinica.
Le conoscenze acquisite potranno essere utili anche per altri bambini che presentano, fin dai primi periodi di vita, manifestazioni infiammatorie multiple, ad andamento ingravescente e che finora risulterebbero orfani di diagnosi e quindi di terapie specifiche.