Anna Christina Kajaste-Rudnitski
Nata nel 1980 a Espoo (Finlandia), Anna Kajaste-Rudnitski si è laureata nel 2004 in Microbiologia presso l’Université Pierre-et-Marie-Curie di Parigi (Francia), dove ha conseguito anche il dottorato in Biochimica e Biologia Molecolare nel 2006. Dopo gli studi sulle risposte immunitarie innate e suscettibilità genetica alle infezioni flavivirali durante il suo dottorato di ricerca presso l’Istituto Pasteur, Parigi, Francia, ha continuato la sua formazione post-dottorato in virologia molecolare presso l’Istituto Scientifico San Raffaele, OSR, Milano, Italia, lavorando su influenza ed HIV. È poi entrata a far parte dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget), OSR, a Milano come Project Leader nel 2012, promossa Group Leader a luglio 2016. Da ottobre 2023, Anna Kajaste-Rudnitski è Professore Ordinario di Biologia Molecolare presso l’Università di Pavia e svolge le sue ricerche presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie. Il suo gruppo studia le interazioni tra i vettori usati per la terapia genica e le cellule bersaglio ed il ruolo di queste risposte immunitarie nel contesto di malattie autoimmuni e del sistema nervoso centrale, come per esempio la sindrome di Aicardi-Goutières (AGS). Lo studio di questi meccanismi potrà avere un diretto impatto clinico per tutte le malattie genetiche trattabili con terapia genica a base di vettori virali, in quanto permetterà di rendere il trasferimento genico ancora più sicuro ed efficace. Inoltre, questi studi contribuiranno a chiarire il ruolo dell’immunità innata nello sviluppo di alcune patologie autoimmuni e infiammatorie, permettendo così lo sviluppo di terapie più mirate in futuro.
Sono sempre stata molto curiosa della vita in senso lato, curiosa di comprendere come funzioniamo, curiosa di studiare il genio della natura e capire anche come e perché a volte ci sono disfunzioni che portano alla malattia. È un mestiere che insegna molta umiltà. Ogni giorno la natura ci ricorda quanto siamo ignoranti, attraverso gli esperimenti che non funzionano, le ipotesi che non si verificano, si chiama “ricerca” per un motivo! Alla fine la verità è che ne sappiamo ancora ben poco di come funziona, come funzioniamo noi. Bisogna rispettare la vita e per me il modo migliore di farlo è cercare di comprenderla in tutta la sua meravigliosa complessità.