Leopoldo Staiano si è laureato in Biologia Molecolare nel 2008 presso l’Università di Napoli "Federico II". Nel 2009 è entrato a far parte del dipartimento di Biologia Cellulare e dello Sviluppo della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli per il dottorato di ricerca in Sistemi Modello nella Ricerca Biomedica e Veterinaria promosso dalla Scuola Veterinaria dell’Università Federico II. Durante il suo dottorato, la sua ricerca si è concentrata sull’evoluzione della ghiandola tiroidea.

Nel 2012 ha deciso di cambiare campo di ricerca e seguire il suo principale interesse: le malattie genetiche rare. Si è unito al laboratorio De Matteis al TIGEM dove ha lavorato per 8 anni sulla biologia cellulare della sindrome di Lowe, contribuendo alla scoperta che la disfunzione endolisosomiale e l’autofagia contribuiscono alla patologia del tubulo prossimale del rene in questa rara e grave malattia. Ha studiato il traffico intracellulare e il metabolismo dei fosfoinositidi in condizioni fisiologiche e patologiche. Da luglio 2020 è anche ricercatore CNR presso l’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica (IRGB).

Gli interessi principali del suo gruppo di ricerca riguardano lo studio dei meccanismi molecolari alla base di rare malattie renali quali la sindrome di Lowe, la malattia di Fabry e la sclerosi tuberosa. Per tali studi si avvale della nuova tecnologia degli organoidi renali, che rappresenta uno strumento di estremo valore per l’analisi dei processi fisiopatologici e per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche.

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