Si apre un nuovo capitolo di una storia lunga trent’anni: a passare il testimone è Andrea Ballabio, alla guida dell’istituto fin dalla sua nascita nel 1994.
Dopo 30 anni, cambia la direzione del Tigem, l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli: Andrea Ballabio passa il testimone ad Alberto Auricchio, già coordinatore del programma di Terapia molecolare dell’istituto, il primo fondato da Telethon nel 1994 con la missione di studiare i meccanismi alla base delle malattie genetiche rare e mettere a punto terapie innovative. La nomina arriva dopo un processo di selezione aperto a scienziati di tutto il mondo, condotto da una commissione costituita da sei scienziati di statura internazionale.
Alberto Auricchio, il nuovo direttore del Tigem
Alberto Auricchio, professore ordinario di Genetica medica all’Università Federico II di Napoli, raccoglie così un’importante eredità, fatta di eccellenze raggiunte nel campo della ricerca delle malattie genetiche rare. Al Tigem, che ha preso parte anche al Progetto genoma umano, sono stati identificati numerosi geni responsabili di malattie genetiche e, a partire dal 2016, è stato avviato uno dei principali programmi in Italia per le malattie non diagnosticate. Molto importante è anche il contributo sul fronte della medicina di precisione, soprattutto per la terapia genica di malattie della vista e del metabolismo. Un valore confermato anche dagli accordi industriali e dalle spin-off nate a partire da progetti dell’istituto: tra queste AAVAntgarde Bio, fondata proprio da Auricchio e dedicata allo sviluppo di nuove piattaforme di terapia genica per forme ereditarie di cecità in grado di superare uno dei principali limiti attuali, la “capienza” di trasporto dei vettori virali.
«Sono onorato di ricevere questo importante incarico e ringrazio Fondazione Telethon per la fiducia accordatami. Ringrazio, anche a nome dell’Istituto, Andrea Ballabio per aver condotto in 30 anni il Tigem ai livelli di eccellenza che tutti conosciamo», ha dichiarato il nuovo Direttore, Alberto Auricchio. «Il mio background è fortemente orientato alla ricerca traslazionale, e questo è il focus che desidero ulteriormente imprimere all’Istituto nei prossimi anni. Mantenere l’altissimo livello scientifico del Tigem, coniugandone l’anima di base con quella traslazionale, sarà una sfida stimolante ma allo stesso tempo impegnativa. So di poter contare sul supporto dell’Istituto e di un ecosistema che include la Fondazione, le sue spin-off, le Università con le loro Aziende Ospedaliere, il CNR e le autorità locali a cui siamo legati da una proficua collaborazione da anni. Sono pertanto convinto che, lavorando insieme, riusciremo a raggiungere l’obiettivo ambizioso di tradurre le nostre scoperte in cure per pazienti con malattie genetiche rare».
Andrea Ballabio, trent’anni di direzione del Tigem
Andrea Ballabio, professore ordinario di Genetica medica all’Università Federico II di Napoli e visiting professor presso il Baylor College of Medicine di Houston (Usa), ha diretto il Tigem fin dalla sua fondazione. Al suo gruppo si deve la scoperta di un importante meccanismo che consente alle cellule di smaltire le sostanze tossiche, molto rilevante per lo sviluppo di approcci terapeutici per le malattie genetiche da accumulo e anche per alcune forme di cancro. Proprio per questa scoperta ha ricevuto - primo in Italia - il Premio Louis-Jeantet per la medicina 2016, prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno a ricercatori di spicco in Europa.
«Un giorno, nel lontano 1994, ho ricevuto una telefonata che mi ha cambiato la vita. Mi trovavo a Houston, nel Texas, dove dirigevo un laboratorio di ricerca nel Medical Center più grande del mondo. A telefonarmi era la signora Susanna Agnelli per propormi, per conto della Fondazione Telethon, di rientrare nel mio Paese per creare un nuovo istituto di ricerca. Accettata la proposta - ha ricordato Andrea Ballabio - sono rientrato in Italia insieme a un piccolo gruppo di giovani ricercatori innamorati del proprio lavoro per far nascere il Tigem. A 30 anni di distanza, posso dire che accettare quella proposta è stata una delle migliori decisioni che abbia preso nella mia vita. Ringrazio di cuore la Fondazione Telethon e tutti coloro che ci hanno aiutato a costruire un centro di ricerca di altissimo livello nel nostro Paese. Oggi sono veramente felice di passare il testimone ad Alberto Auricchio, una persona di altissima professionalità, che certamente farà raggiungere al Tigem traguardi ancor più importanti nella lotta contro le malattie genetiche».
Eccellenza a livello internazionale
Un’eccellenza ampiamente riconosciuta anche a livello internazionale quella di Andrea Ballabio e Alberto Auricchio, che lo scorso anno hanno ricevuto, per la terza volta, un finanziamento da parte delloEuropean Research Council (ERC). In media, ogni anno ottengono il finanziamento solo il 10% dei ricercatori che partecipano ai principali bandi ERC (starting, consolidator o advanced): in questo gruppo ristretto di scienziati di valore, meno dell’1% è mai riuscito a ottenere tre finanziamenti. Un risultato che non solo rappresenta un importante riconoscimento professionale per i vincitori, ma è anche una conferma della capacità della Fondazione Telethon di attirare ricercatori di valore nei propri Istituti.
«Il Tigem di Pozzuoli si conferma una straordinaria realtà, all’avanguardia per la ricerca sulle malattie genetiche rare. Il fatto che alla sua guida arrivi una figura come il professor Auricchio, che ha dedicato gran parte della propria vita alla ricerca scientifica - ha detto il presidente di Telethon Luca Cordero di Montezemolo - rappresenta il modo migliore per garantire un futuro sostenibile al nostro Paese e al nostro Mezzogiorno. Ringrazio personalmente il professor Ballabio per lo straordinario impegno profuso fin dalla nascita dell’Istituto, per gli enormi successi raggiunti e per aver contribuito a tracciare il futuro dell’Istituto stesso. Sono sicuro che sotto la guida del nuovo direttore l’Istituto continuerà ad attrarre i migliori scienziati italiani e internazionali. E questo ci riempie di orgoglio».
Il Tigem, una squadra di valore
Al Tigem lavorano attualmente 26 gruppi di ricerca, per un totale di 269 persone tra ricercatori, staff di supporto alla ricerca, uffici scientifico e amministrativo. Complessivamente ammonta a 119 milioni di euro l’investimento di Telethon ad oggi, a cui si aggiungono gli importanti finanziamenti esterni ottenuti grazie all’eccellenza dei suoi ricercatori, come per esempio quelli dello ERC (16 quelli ottenuti finora, di cui 8 attualmente in corso: dal 2007 al 2022, più di 16 milioni di euro, circa 10 milioni in più della media italiana).
«Ringrazio di cuore Andrea Ballabio - ha commentato Francesca Pasinelli, Consigliere Delegato di Fondazione Telethon - perché in questi trent’anni il Tigem è diventato, con la sua guida, un centro leader di cui tutti andiamo fieri e un polo di attrazione per ricercatori di tutto il mondo. Il lavoro e la dedizione dei ricercatori e il supporto dei donatori hanno permesso all’Istituto di raggiungere risultati significativi per le persone con malattie rare e di grande portata per il progresso scientifico in generale. Sono molto orgogliosa che la storia scritta negli ultimi 30 anni si arricchisca di un nuovo capitolo con la direzione di Alberto Auricchio».
Il Tigem, che dal 2013 ha sede nel complesso ex Olivetti di Pozzuoli, negli anni ha avuto anche il merito di aver riportato in Italia ricercatori che adesso dedicano il proprio sapere e la propria esperienza alla ricerca sulle malattie genetiche rare all’interno dell’Istituto e ha offerto un contributo importante in termini di occupazione e riqualificazione del territorio.