Il Professore di Yale è stato chiamato a presiedere la commissione scientifica che la Fondazione ha istituito per selezionare i progetti del bando “Malattie genetiche rare e COVID-19”.
«Fondazione Telethon ha scelto il modo per migliore per mettere le proprie risorse e competenze al servizio della lotta contro la pandemia che ha sconvolto il mondo intero»: così ha dichiarato Michael Caplan, professore di Biologia cellulare e Fisiologia presso la facoltà di medicina dell’Università di Yale che ha presieduto la commissione scientifica del bando Telethon “Malattie genetiche rare e COVID-19” i cui risultati sono appena stati resi noti.
«Alla fine di marzo, quando l’Italia era nel pieno dell’emergenza sanitaria, la Fondazione mi ha contattato per avere il mio punto di vista sull’opportunità di contribuire alla causa. Dopo un interessante confronto abbiamo convenuto che il modo migliore per aiutare il Paese e il mondo da parte di Telethon sarebbe stato finanziare progetti di ricerca che usassero le malattie genetiche rare come “lente” su quella nuova patologia dai meccanismi ancora ignoti. La missione della Fondazione è focalizzata sulle malattie genetiche rare e non si può snaturare, ma è altrettanto vero che queste patologie per loro natura sono un terreno formidabile per esplorare i meccanismi di base che governano il nostro organismo: studiarle non è utile soltanto per dare una risposta a chi ne soffre, ma ci insegna anche molto sulla biologia fondamentale. Perché dunque non stimolare la comunità scientifica del settore a sfruttare le proprie competenze per indagare in che modo questo virus infetta le cellule umane e le sfrutta per riprodursi e, viceversa, come bloccarlo e individuare nuove strategie terapeutiche?».
Detto fatto, nel mese di giugno è stato aperto un bando speciale dedicato a questo, al quale hanno risposto oltre cento ricercatori da tutta Italia. «Con gli altri otto membri della commissione abbiamo valutato le proposte e discusso quelle che hanno superato la prima selezione, per arrivare a individuare i 4 progetti da finanziare» continua Caplan, che conosce molto bene il sistema di valutazione della Fondazione: oltre ad aver fatto parte della Commissione medico-scientifica dal 2007 al 2011 (di cui è stato anche presidente nel 2010-2011), dal 2010 è membro del Consiglio di indirizzo scientifico, che ha il compito di supportare le scelte di indirizzo e di gestione del Consiglio di Amministrazione nell’ambito della ricerca biomedica. «Sono stato davvero onorato di partecipare a un’iniziativa che definirei unica nel panorama mondiale: per quanto globalmente siano stati messi tantissimi fondi a disposizione della ricerca scientifica su Covid-19, il bando promosso da Telethon è un esempio brillante di come si possano mettere efficacemente a frutto risorse limitate. Del resto questo è il marchio di fabbrica dell’organizzazione che, con capacità economiche ben lontane da quelle di agenzie di finanziamento quale per esempio l’NIH qui negli Usa, è riuscita ad arrivare all’incredibile risultato di mettere a punto e rendere disponibile ai pazienti la prima terapia genica ex vivo al mondo. Con questa iniziativa Telethon ha mantenuto fede al patto con i propri stakeholder – pazienti e donatori – e al contempo ha messo la propria competenza al servizio di questa emergenza globale in modo efficace e focalizzato. Un investimento contenuto che però ha le potenzialità di dare benefici sul lungo periodo».