Sostenere la ricerca indipendente finanziando i progetti di giovani scienziati che operano all’interno di strutture pubbliche e IRCSS. È questo l’obiettivo del bando “Roche per la Ricerca”, promosso da Fondazione Roche e giunto ormai alla sua quarta edizione, che a partire da quest’anno si avvarrà della collaborazione della prestigiosa rivista scientifica Springer Nature chiamata a valutare e selezionare i progetti in concorso.
Oggi, in occasione della cerimonia di premiazione del bando sono stati celebrati i 12 scienziati italiani vincitori dell’edizione 2018 con progetti di ricerca a carattere scientifico orientati ad un approccio sempre più personalizzato della terapia medica nelle seguenti aree: oncologia; ematologia oncologica, malattie respiratorie, reumatologia neuroscienze, coagulopatie ereditarie, relazione medico-paziente. Ciascun ricercatore si è aggiudicato un finanziamento di 50.000 euro per la realizzazione del proprio progetto.
Tra i vincitori Alessia Indrieri dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) a capo di un progetto dal titolo “Studio del ruolo dei microRNA miR-181a e miR-181b nel morbo di Parkinson”. «L’obiettivo della mia ricerca - racconta Alessia - è quello scoprire nuovi biomarcatori e nuovi possibili agenti terapeutici, basati sull’azione dei microRNA identificati, ed in grado di proteggere dalla neurodegenerazione mediata dalle disfunzioni mitocondriali. Ci aspettiamo di identificare anche farmaci che potrebbero espandere le opportunità terapeutiche per il morbo di Parkinson e fornire strumenti e informazioni traslazionali potenzialmente utilizzabili in clinica. I risultati ottenuti attraverso questo progetto possono quindi avere un impatto significativo sul trattamento delle malattie neurodegenerative più comuni che rappresentano un onere importante per i sistemi sanitari a livello nazionale ed europeo».
In 3 anni sono stati presentati oltre 1200 progetti, di cui 498 solo nell’ultima edizione, ed erogati finanziamenti per la loro realizzazione pari a quasi 3 milioni di euro, a testimonianza di come il Premio "Roche per la Ricerca" sia diventato negli anni un appuntamento fortemente atteso dalla comunità scientifica italiana che continua a rispondere numerosa alla chiamata. «Confermiamo con orgoglio il nostro impegno a sostegno della ricerca scientifica indipendente che rappresenta una delle eccellenze del nostro Paese, e siamo ancora più convinti - afferma Mariapia Garavaglia, Presidente di Fondazione Roche - che la promozione di una sempre più stretta collaborazione tra pubblico e privato sia in grado di fare la differenza. Un tema quello della ricerca che sarà al centro di molte delle attività che la Fondazione Roche porterà avanti nel corso di quest’anno, non solo sotto forma di finanziamenti per la comunità scientifica, ma anche attraverso iniziative di formazione e informazione per far comprendere quanto sia prezioso condurre una buona ricerca: per i giovani, per gli scienziati, per i pazienti e per l’intero Sistema Paese».