Spiega Enrico Marcuzzi, Marketing e Digital manager dell’azienda: «In questo periodo di emergenza sanitaria non abbiamo voluto far mancare il nostro appoggio che oltretutto ci veniva richiesto a gran voce dai nostri stessi clienti».
La squadra Telethon accoglie con gratitudine le aziende che dimostrino di credere nella ricerca scientifica. Un’affiliazione che nel corso del tempo si trasforma in vera e propria «parentela» basata su una forte comunanza di intenti e obiettivi. È quello che è accaduto anche con Bofrost, tra i più assidui e dinamici marchi amici di Fondazione Telethon. Una collaborazione partita alcuni anni fa, cresciuta costantemente in termini di reciproca fiducia e sfociata in una partnership solida a sostegno delle attività di ricerca della Fondazione. L’azienda ha sostenuto Telethon anche nel corso degli ultimi difficili anni di pandemia. Ne abbiamo parlato con Enrico Marcuzzi, Marketing e Digital manager di Bofrost.
La collaborazione tra Bofrost e Fondazione Telethon prosegue. Un’amicizia che si sta progressivamente consolidando. Come si è evoluto il rapporto nell'ultimo periodo?
«Abbiamo trascorso insieme a Telethon anni di intensa e proficua collaborazione, e anche in questo periodo di emergenza sanitaria non abbiamo voluto far mancare il nostro appoggio che oltretutto ci veniva richiesto a gran voce dai nostri stessi clienti, consapevoli dell’importanza vitale, oggi più di ieri, della ricerca scientifica. Abbiamo quindi, negli ultimi mesi, incrementato le nostre iniziative potendo contare sulla dedizione dei nostri venditori, anch’essi profondamente coinvolti in questa avventura. Abbiamo operato come di consueto, con uno sguardo più attento alle realtà sanitarie locali, ottenendo risultati di raccolta molto incoraggianti. Da sempre il nostro atteggiamento nei confronti dei clienti è di grande ascolto e accoglienza, e non potevamo certo indietreggiare in un frangente tanto critico quanto sfidante come quello che stiamo ancora attraversando. Oggi questa attività si riflette sul rinnovato impegno che intendiamo profondere in questa ultima parte del 2021, nell’imminenza della prossima maratona Telethon».
Quali sono state le iniziative intraprese tra ottobre e dicembre di quest’anno per dare un risvolto concreto a questa collaborazione?
«Dopo le prime esperienze al fianco di Telethon abbiamo capito che il momento migliore per ottimizzare i nostri sforzi a favore della ricerca scientifica era rappresentato proprio dall’ultima parte dell’anno. È anche per questo finale di 2021 Bofrost è pronta a fare completamente la sua parte per sostenere la raccolta fondi sia attraverso la devoluzione di parte del ricavato per la vendita del calendario delle ricette 2022 sia attraverso le donazioni libere. La campagna è partita il 1° novembre e si concluderà il 31 dicembre. I numeri che stiamo già rilevando, rispetto a queste iniziative, sono molto incoraggianti, e sostanzialmente in linea con i risultati dello scorso anno».
Che tipo di rispondenza avete potuto constatare, dentro e fuori l’azienda?
«Con gli anni la collaborazione con Fondazione Telethon ha generato un vero movimento di adesione da parte della nostra forza vendita, che rappresenta la vera spina dorsale della nostra azienda. Sono loro i nostri ambasciatori Telethon nei confronti della clientela e da tempo constatiamo con quanto orgoglio e passione portano avanti questa crociata a favore della ricerca scientifica. Un impegno ripagato nella visibilità ottenuta anche grazie alla nostra partecipazione diretta alla maratona RAI e nel contributo che, grazie alla loro applicazione, tutti insieme offriamo al progresso della ricerca scientifica. Noi abbiamo anche dedicato loro una sorta di gara di incentivazione alla solidarietà consentendo ai migliori di loro di potersi recare presso il Tigem di Napoli per poter osservare direttamente quanta dedizione mettono i vostri ricercatori nell’individuare nuove soluzioni terapeutiche per garantire a tante persone la speranza di un futuro migliore».
A suo avviso i mesi di pandemia hanno contribuito a accentuare la sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti della ricerca scientifica?
«Si, assolutamente. Lo scorso anno abbiamo seguito l’attività dei venditori sul campo che è stata, come è facile intuire, molto intensa, per capire l’attitudine delle persone verso la ricerca scientifica. Abbiamo osservato come la fiducia nella scienza crescesse, giorno per giorno, insieme alla percezione di quanto la ricerca sia importante per la salute della collettività. Non avremmo sicuramente auspicato che occorresse una pandemia per far maturare tale consapevolezza, ma devo dire che la ricerca, e tutti i soggetti che vi gravitano intorno, è uscita rafforzata da questo periodo così critico. Abbiamo tutti capito, purtroppo sulla pelle di tanti cittadini, che rimanere indietro in questo campo può essere molto rischioso».
Bofrost è un’azienda molto attenta ai temi della sostenibilità. Quale aspetto sentite maggiormente aderente alla vostra identità aziendale?
«La sostenibilità assume diverse forme, non è solo quella ambientale o quella economica. Proprio nei mesi di pandemia abbiamo avvertito come la nostra attività rivestisse un valore sociale, portando la spesa in casa di molte persone che magari avevano difficoltà a recarsi presso i punti vendita. Un aspetto che ci ha persuasi ancora di più a sostenere Fondazione Telethon».
Quale auspicio potrebbe formulare per il nuovo anno all’indirizzo di Fondazione Telethon?
«Il primo auspicio che formulo è quello di potersi presto rivedere e condividere insieme nuovi e più ambiziosi risultati di raccolta e, di conseguenza, nuovi traguardi nella ricerca. E poi voglio augurare a Telethon di continuare a operare con la stessa trasparenza e autorevolezza di sempre per convincere sempre più persone che sostenere la ricerca significa far del bene a sé stessi e a tutti coloro che abbiamo più a cuore. Con la ricerca scientifica si guarda al futuro con più fiducia».