L’azienda prosegue il suo impegno a favore della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Enrico Marcuzzi, Chief Marketing Officer «Con Telethon una partnership molto forte».
Convergenze positive. Potrebbero essere così definite quelle affinità che si creano sulla base di comuni intenti e una visione compatibile del modo di fare impresa e, nel nostro caso, ricerca. Lo stesso tipo di simbiosi che si è creata tra bofrost* e Fondazione Telethon e che ha alimentato, nel corso degli ultimi 12 anni, una serie di iniziative in cui l’azienda è stata al fianco della Fondazione per sostenere moltissimi progetti a favore della ricerca scientifica.
Anche quest’anno bofrost*, leader nel settore della vendita e della distribuzione a domicilio di prodotti alimentari surgelati e freschi, prosegue il suo impegno a favore della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare, coinvolgendo oltretutto tutta la sua forza vendita e anche la sempre più numerosa clientela. Ne abbiamo parlato con Enrico Marcuzzi, Chief Marketing Officer di bofrost*.
Dott. Marcuzzi, bofrost* è ancora, e con sempre maggiore incisività, al fianco di Telethon per la ricerca scientifica. Cosa ha significato per voi questa solida collaborazione in questi anni?
«Per bofrost* l’attività di solidarietà e di sostegno alla ricerca scientifica al fianco di Fondazione Telethon è divenuto un appuntamento irrinunciabile, con particolare riferimento al nutrito contingente dei nostri venditori, teleoperatrici e, ovviamente, anche per i clienti che vengono incoraggiati a seguirci in questo impegno. Con Telethon si è generata una relazione che non esito a definire di partnership molto forte, e da 12 anni l’interesse e il coinvolgimento si rinnovano. Come detto, fondamentale è il contributo offerto dei nostri venditori e teleoperatrici che dimostrano sempre più passione ed entusiasmo, aderendo a questo progetto totalmente, soprattutto quando si tratta di sollecitare anche i nostri clienti, a cui il rapporto con Telethon viene presentato come una vera e propria partnership».
Si avvicina l’appuntamento con Telethon. Quale ruolo ha avuto quest’anno l’azienda accanto alla Fondazione?
«Proprio in questa parte dell’anno concentriamo la maggior parte delle nostre azioni a favore di Telethon sia attraverso la vendita del calendario fotografico di ricette, molto apprezzato dai nostri clienti, sia raccogliendo contributi che giungono attraverso libere donazioni. Inoltre, per favorire l’attivismo dei nostri venditori e teleoperatrici, organizziamo una gara d’incentivazione per designare i migliori che accompagneranno il nostro amministratore delegato alla maratona televisiva Telethon per la consegna ufficiale del nostro contributo».
Quali sono i valori che maggiormente accomunano una realtà imprenditoriale come bofrost* a Telethon?
«Prima di tutto, direi, la fiducia. Così come i nostri clienti si affidano a bofrost*riconoscendo all’azienda e ai suoi venditori e teleoperatrici affidabilità, sicurezza e cura del servizio, noi abbiamo sempre individuato in Telethon un partner di cui poterci fidare ciecamente e, di conseguenza, siamo riusciti a trasmettere ai nostri clienti l’idea che di Telethon ci si potesse fidare fino in fondo. Abbiamo sempre avuto consapevolezza di come sarebbero state utilizzate le risorse messe a disposizione dalle nostre raccolte, e questa trasparenza ha reso sempre più solido il nostro rapporto con la Fondazione. La assoluta visibilità e concretezza dei risultati raggiunti da Telethon e dai suoi ricercatori ci ha sempre più persuasi della bontà della scelta di rimanere al fianco della Fondazione per così tanto tempo e proseguire in questa entusiasmante avventura».
Cosa vuol dire per un’azienda come la vostra essere “responsabili”?
«Il concetto di responsabilità può contenere aspetti molto diversi tra loro. Oltre all’impegno nei confronti del sociale, che pratichiamo con assiduità e con differenti iniziative, rivolgiamo la nostra responsabilità anche, e soprattutto, verso i 2.400 dipendenti della nostra azienda e, ovviamente, le loro famiglie. Inoltre, non trascuriamo l’attenzione all’ambiente. Scegliamo infine prodotti e materie prime d’eccellenza come pesce proveniente da pesca sostenibile e allevamenti controllati dove si fa molta attenzione al benessere degli animali».
Come pensate che il vostro rapporto con Telethon possa svilupparsi in futuro?
«Quello con Telethon è un rapporto oramai molto consolidato; nonostante questo, cerchiamo quanto più possibile di incrementare i momenti di coinvolgimento, raccontando a tutti i nostri stakeholder, interni ed esterni, cosa fa e quali risultati raggiunge Fondazione Telethon per la ricerca scientifica e per la lotta alle malattie genetiche rare, un’attività in un cui crediamo profondamente, che ci piace molto e che coinvolge ogni nostro interlocutore. Cerchiamo così di contribuire a rafforzare l’idea che sostenere la ricerca scientifica sia un’iniziativa indispensabile e cruciale per il futuro di tutti, e dalla rispondenza che riceviamo siamo certi di condividere questa visione con tutti i nostri partner».