Maria Teresa Minotti, Director di PayPal Italia, spiega come grazie al sistema “Give at Checkout” i clienti PayPal hanno la possibilità di fare una donazione di 1 euro a Telethon durante gli acquisti online.
La pandemia ha incoraggiato anche i più “riluttanti” ad accostarsi con fiducia ai sistemi di acquisto e pagamento online. I mesi di lockdown ci hanno fatto scoprire quanto fosse progredita la digitalizzazione in questo senso e ci siamo tutti sorpresi anche di quanto fosse più comodo, ad esempio, fare un acquisto, con tutta tranquillità, seduti magari nel nostro salotto.
PayPal è una delle società multinazionali più avanzate in questo senso, in qualche modo “pioniera” nel settore dei pagamenti digitalizzati e attenta soprattutto a rendere queste procedure più semplici e chiare possibili, senza derogare in alcun modo ai requisiti di sicurezza e protezione dei dati. PayPal è da anni al fianco di Fondazione Telethon nella lotta alle malattie genetiche e oggi, grazie alla funzionalità di “Give at Checkout”, può offrire un sostegno sempre più ampio e capillare alla ricerca scientifica. Ne abbiamo parlato con Maria Teresa Minotti, Director di PayPal Italia.
Su quali basi valoriali si fonda la collaborazione tra Telethon e PayPal e quale bilancio fate di questa esperienza?
«Abbiamo scelto già da molto tempo di collaborare con Fondazione Telethon attraverso forme di sostegno diversificate. Oggi possiamo contare su una funzionalità ancora più performante che è il “Give at Checkout”, ovvero la donazione che ogni nostro cliente può fare nel momento del pagamento online attraverso la nostra piattaforma. Fondazione Telethon è stata tra le prime charity a essere coinvolta nel lancio italiano di questo sistema, già sperimentato in altri Paesi, soprattutto negli Stati Uniti, con ottimi risultati».
La digitalizzazione, e l’evoluzione dei sistemi di pagamento in genere, può effettivamente facilitare l’accesso alle donazioni verso enti non profit?
«A mio avviso sicuramente. L’emergenza pandemica ha accentuato la propensione delle persone a supportare cause non profit e la digitalizzazione ha certamente agevolato questa crescente attitudine. Da alcuni dati emersi da periodiche ricerche si osserva come 82% degli italiani abbia proceduto a una donazione nel 2020, slancio facilitato dall’aumento dei canali di accesso alla solidarietà offerto proprio dalla digitalizzazione. La possibilità di servirsi dei supporti online ha poi mutato modalità e percezione dell’atto di donazione che oggi viene vissuto in modo differente, con più immediatezza, agilità e anche forse con frequenza maggiore. I social media, inoltre, consentono oggi di condividere il momento della donazione, atto che si traduce in un ulteriore leva di incoraggiamento per molti altri potenziali donatori».
Il sistema “Give at Checkout” da voi introdotto offre ai consumatori la possibilità di fare una donazione di 1 euro durante i propri acquisti online con PayPal. Come è nata l’idea e che riscontro avete avuto da parte degli utilizzatori della vostra piattaforma?
«Da tempo pensavamo di introdurre questa funzionalità anche nel nostro Paese, come detto, e i risultati ci hanno dato ragione. In effetti, il cliente, al momento del pagamento tramite la piattaforma PayPal ha la possibilità di donare un euro all’organizzazione non profit che appare in quel momento tra le cinque selezionate dalla PayPal Partner Fundraising Platform, tra cui Fondazione Telethon. Lo stesso cliente ha però la possibilità di selezionare preventivamente la propria charity del cuore accedendo, tramite la nostra app o il nostro sito, all’elenco di quelle iscritte alla piattaforma di Fundraising, indicano così l’associazione preferita che apparirà tutte le volte che lo stesso cliente procederà ad un pagamento. Vorrei specificare che tutte le donazioni che vengono effettuate con questo sistema non sono gravate da alcuna fee da parte di PayPal, quindi l’intero importo arriva direttamente alla charity prescelta».
Oggi i sistemi di pagamento digitale e elettronico sono sempre più utilizzati anche nel nostro Paese (300 miliardi di euro alla fine del 2021), soprattutto per quanto riguarda gli acquisiti online. Come sta evolvendo il settore e che previsioni di crescita si possono fare?
«Il frangente di crisi pandemica, con i conseguenti lockdown, ha impresso una sostanziale accelerazione allo sviluppo dei pagamenti digitali. Un processo che riteniamo irreversibile. Stessa cosa per le donazioni che oggi possono essere compiute da ovunque e nel momento stesso in cui, magari, veniamo a conoscenza di una situazione che necessita del nostro intervento. È questa, probabilmente, una dimensione che contribuirà a definire quella “nuova normalità” di cui oggi si parla».
Come evolverà il vostro rapporto con Fondazione Telethon?
«Non posso che fare previsioni molto positive per quanto riguarda il nostro rapporto di collaborazione con Fondazione Telethon. Proseguiremo sicuramente in un solco già segnato da anni di intenti comuni per quanto riguarda il sostegno alla ricerca scientifica, cercando di ottimizzare modalità e canali di raccolta fondi, così come avvenuto nel recente passato. Un’opportunità di cui andiamo molto orgogliosi e che riteniamo fondamentale per offrire un futuro di speranza a migliaia di persone».