Spiega Andrea Bolla, Presidente e Amministratore Delegato di VIVIgas energia: «Abbiamo deciso di avviare “Fuori dal buio”, un’iniziativa per poter lasciare un segno tangibile del nostro impegno»
Che l’energia sia un elemento vitale è fuori di dubbio. Una componente che non può mancare in ogni impresa umana, anche quella che guarda ad un futuro dove le malattie genetiche siano definitivamente debellate. VIVIgas è un operatore energetico che, oltre a presidiare con la necessaria dinamicità il proprio settore di riferimento, ha fatto della sostenibilità un tratto distintivo del proprio agire rivolto soprattutto al benessere della collettività. In questa cornice si inserisce anche la collaborazione con Telethon finalizzata a sostenere i percorsi di ricerca mirati a fornire una diagnosi anche per quelle patologie che ancora non hanno una precisa identità. È quanto ci racconta Andrea Bolla, Presidente e Amministratore Delegato di VIVIgas energia.
Da quanto tempo siete “amici” di Telethon e sostenitori della ricerca scientifica e come è avvenuto l’incontro tra la vostra azienda e la Fondazione?
«Il percorso con Telethon è iniziato già alcuni anni fa, grazie a un incontro illuminante con Francesca Pasinelli che ci ha illustrato concretamente il lavoro della Fondazione. Dopo una prima fase di collaborazione con piccoli progetti mirati, lo scorso anno abbiamo deciso di avviare “Fuori dal buio”, un’iniziativa per poter lasciare un segno tangibile del nostro impegno».
L’energia è fonte di vita e di futuro. Un messaggio importante da accostare alla mission di Telethon. Come vi rispecchiate nella Fondazione?
«Apprezziamo molto lo straordinario lavoro svolto dalla Fondazione Telethon che attiva progetti di ricerca altamente tecnologica sulla base dei bisogni delle persone in difficoltà cercando di fare la differenza ogni giorno. Noi lavoriamo in un ambito totalmente diverso, quello dell’energia, dove, attraverso un approccio sostenibile, forniamo soluzioni sempre più innovative e mirate a limitare l’impatto sull’ambiente e ad un uso consapevole dell’energia. Ciò che ci accomuna a Telethon è certamente la passione e il rigore con i quali affrontiamo ogni giorno il nostro lavoro».
Voi avete deciso di sostenere soprattutto la ricerca scientifica che si impegna a dare una diagnosi a pazienti le cui patologie sono ancora senza nome/sconosciute. Una scelta importante da parte vostra.
«La ricerca scientifica è fondamentale per il progresso della nostra società, ed è cruciale sostenerla in modo costante per permettere ai ricercatori di proseguire il lavoro di grande valore che svolgono a beneficio della comunità. Con il progetto Fuori dal buio abbiamo scelto di supportare una nicchia di cui si parla ancora troppo poco, ovvero le malattie rare, fornendo un aiuto concreto ai bambini affetti da patologie rare o sconosciute e alle loro famiglie, rispondendo così ad un bisogno di ascolto della comunità».
Qual è il bilancio di questa collaborazione ad oggi?
«È un bilancio positivo che ci aspettiamo possa migliorare sempre più in vista di iniziative future. Sono quasi 3.000 i clienti che hanno deciso di sostenere con noi la causa di “Fuori dal Buio”. Con questa iniziativa abbiamo voluto fare squadra con i nostri clienti per ottenere insieme un risultato così importante come quello di donare lo spettrofotometro al Tigem di Napoli, l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina. Questo permetterà di migliorare la qualità di vita di molti bambini e delle loro famiglie».
Oggi la responsabilità sociale d’impresa è divenuto elemento imprescindibile per la crescita di ogni azienda. Qual è il vostro approccio a questo tema?
«Per noi responsabilità sociale d’impresa significa attenzione al territorio e alla comunità attraverso progetti che abbiano un impatto concreto sulle persone. Avere un ruolo sociale all’interno delle comunità dove lavoriamo è molto importante per noi perché riteniamo importante contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio ed essere responsabili verso le generazioni future. Alla luce di ciò, ci impegniamo ogni giorno per promuovere un approccio responsabile per un uso consapevole dell’energia e per ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di Co2. Con Telethon abbiamo avviato un percorso che possa lasciare un segno tangibile a favore della comunità rispondendo ad un bisogno concreto espresso dalle famiglie e dalla comunità in generale».
Se doveste indicare il tratto che maggiormente distingue l’identità della Fondazione Telethon, sulla base di quanto fatto insieme finora, quale indichereste?
«È stato un progetto che ha visto la fusione perfetta tra coraggio e determinazione, cuore ed intelligenza. Un binomio che è assai poco frequente nella nostra società e che è bene valorizzare anche per trasferire un messaggio positivo e di speranza per noi e per le generazioni future».