Quando apre gli occhi la mattina, si guarda intorno, scruta il mondo e lo saluta con un grande sorriso. Comincia così, ogni giorno, la vita di Alessandro. Che per tutti quelli che gli vogliono bene è, semplicemente, Alino.
Ha poco più di 3 anni, ma è sempre pieno di impegni. Ogni giorno, deve prendersi le coccole della sua mamma, di Asia e Beatrice, le adorate sorelline, di papà Pierluca, il grande pilastro della famiglia.
Poi c’è da giocare con i bimbi, ascoltare la sua musica e, soprattutto, non si deve mai perdere di vista l’inseparabile pallina di pezza. E poi c’è la fisioterapia, 3 volte alla settimana, e i prelievi di controllo ogni 20 giorni. Attività meno piacevoli, ma necessarie. Perché, ogni giorno, il primo obiettivo di Alino è combattere la sindrome di Cornelia de Lange. Una patologia genetica che provoca ritardo mentale e dello sviluppo, oltre che da varie malformazioni a carico di mani, gambe, ossa e organi interni come il fegato e i reni.
Ma questa maratona Alino non la corre da solo. Ogni giorno mamma Lella è al suo fianco e, con la sua attività per l’associazione, anche al fianco di tutti gli altri bimbi che hanno la sua stessa patologia. Asia e Beatrice non fanno passare un secondo, quando tornano da scuola, per andare a coccolare il loro fratellino speciale. Papà Pierluca è il capitano. Segue tutto e tutti, con forza e pazienza. Pronto a sostenere Lella nei momenti più duri. Perché il pensiero di Pierluca è sempre stato deciso: sindrome o no
Con questo spirito, il sostegno dei nonni, della zia Elisa, che con il nipotino ha un rapporto speciale, e di tanti medici che seguono Alino, la forza di questa bella famiglia non viene mai meno. Se la notizia della diagnosi è stata difficile da assorbire e tutto sembrava una salita impossibile, la dolcezza di Alino ha trasformato la paura in coraggio, il dolore in amore, la disperazione in determinazione.
E voglia di correre la loro maratona ogni giorno.