Ognuno di noi ha un dono: quello di Oriana e Giorgia è il dono della tenacia, perché affrontano insieme, a viso aperto, tutte le sfide che la malattia di Giorgia comporta. L'atrofia muscolare di tipo 2 le impedisce di camminare, ma non di essere una bambina vivace e coraggiosa.
Quando Giorgia compie 11 mesi, Oriana si accorge che qualcosa non va, che la sua bimba non riesce a stare in piedi. Ma portando sua figlia al Centro NeMO di Roma, arriva la diagnosi: una malattia neuromuscolare di cui i genitori sanno ben poco, la SMA 2.
«Non sapevamo di essere entrambi portatori sani della malattia e Giorgia purtroppo è rientrata in quel 25% di probabilità di nascere con la malattia», racconta Oriana che sino a quel momento sapeva poco o nulla sulle malattie neuromuscolari e che, anche dopo essersi documentata, è abbastanza incredula perché né lei né il marito sapevano di altri casi in famiglia.
Nonostante in questi casi sia facile abbandonarsi al senso di colpa e al dolore, i genitori di Giorgia si rimboccano le maniche e decidono che la malattia va affrontata di petto.
Così Oriana inizia a capire che aspetti della malattia che sembravano insormontabili possono essere affrontati. La malattia è un percorso fatto di tanti passi.
Ben presto Giorgia inizia riabilitazione, tra piscina, tutori e carrozzina. Ma c’è un aspetto che diventa fondamentale per aggrapparsi alla speranza di un futuro migliore: Giorgia è una bambina sempre sorridente, socievole con tutti e coraggiosa. Non fa pesare a nessuno di non poter camminare o correre come gli altri bambini. «È talmente tanto allegra che basta guardarla e passa tutto!», assicura Oriana, che al fianco della sua bimba, non ha più paura del futuro.