La sua prima battaglia, Carlotta l'ha vinta al settimo mese di vita. Perché i medici dicono ai genitori che lei, nata di marzo, non avrebbe superato agosto. «Battezzatela, se credete, perché non passerà l'estate».
Ma certe diagnosi sono fatte per essere smentite e la piccola lotta con la Sma I ormai da 7 anni. Grazie alla sua voglia di vivere e all'amore di una vera e propria squadra dedicata a lei.
Un team compatto e super efficiente che va da mamma Erica ai nonni, dalla sorellina Carol al papà Stefano, fino ai tre assi di cuori: Giovanna, Ginka e Ginsi, tre infermiere che la seguono 10 ore al giorno.
Dopo anni di calvario, infatti, attraverso continui viaggi da un ospedale all’altro, intubazioni e "stubazioni" ripetute ed una crisi respiratoria di quaranta minuti, da cui solo per miracolo esce senza danni neurologici, Carlotta non cede ed arriva alle sue piccole grandi conquiste.
Successi di cui hanno tanto, tanto merito Giovanna, nota in famiglia come "la bomba atomica" per la sua forza esplosiva, Ginka, una grandissima professionista che ha conquistato subito Erica e Stefano, e Ginsi, un ragazzo indiano che dispensa calma e serenità a tutti.
Carlotta è tracheotomizzata, si nutre con la Peg, l’alimentazione artificiale tramite una sonda nello stomaco, non parla, se si fa eccezione per qualche suono che solo le persone più vicine riescono a comprendere e si sposta solo con la sedia a rotelle. Ma riesce ad usare il computer, ama cantare ascoltando la sua musica su Youtube e gioca con la sorellina. È cosciente della sua malattia, e se non chiede di andare sull’altalena, non ha neppure intenzione di mollare, perché sul suo pc ha ancora tanta voglia di scrivere: «IO ESISTO».