Grazie alla “Scuola FedEmo” (Federazione delle Associazioni Emofilici) i ragazzi che si vogliono avvicinare al mondo no profit potranno acquisire gli strumenti necessari
La solidarietà si può insegnare? Forse no, ma sicuramente è possibile fornire gli strumenti, normativi e tecnici, per far sì che un moto dettato semplicemente dalla buona volontà si trasformi in un impegno strutturato. Se poi il terreno è particolarmente fertile e giovane, questo innesto offre frutti sostanziosi.
Ed è proprio a giovani come Matteo e Lorenzo che “Scuola FedEmo”- il progetto nato nel 2016 da un’idea del Comitato Giovani della Federazione delle Associazioni Emofilici (FedEmo), in collaborazione con la Fondazione Campus di Lucca - ha offerto l’opportunità di crescere e fare rete per imprimere maggiore forza e coesione all’interno delle rispettive associazioni locali e progettare un futuro più dinamico a livello nazionale.
Matteo, 27 anni appena compiuti, laurea in medicina e chirurgia, presidente dell’Associazione pazienti emofiliaci di Vicenza, ha partecipato a due delle tre edizioni finora organizzate dalla Scuola. «È stato importante esserci: non solo per le conoscenze pratiche che ho acquisito, ma soprattutto perché ho ampliato la mia cerchia di contatti, guadagnando uno sguardo d’insieme rispetto all’universo associazionistico nazionale e potendo costruire rapporti che ancora oggi persistono».
Si sa che ai più giovani non mancano canali per alimentare idee e progetti anche a distanza, su base quotidiana. «Nonostante la partecipazione ai weekend di “Scuola FedEmo” sia stata molto ampia - racconta Lorenzo, 20 anni, parmigiano, residente a Bologna, dove studia Relazioni Internazionali - oggi abbiamo costituito gruppi ristretti che, semplicemente tramite whatsapp, si scambiano regolarmente esperienze e spunti operativi. È nata così l’idea di sfruttare questo nuovo network per portare avanti un monitoraggio di tutte le associazioni locali di pazienti emofiliaci per rilevare eventuali problemi e offrire risposte tempestive e condivise».
È stato proprio sulla scorta della sua adesione a “Scuola FedEmo” che Matteo ha trovato le energie e lo slancio per assumere la responsabilità di guidare l’associazione locale di Vicenza. «Ho acquisito consapevolezza e la giusta spinta per mettermi in gioco, abbandonando un po’ di quella avventatezza che è tipica dei più giovani e proponendomi, appena ce n’è stata l’occasione, per la carica di presidente».
Anche Lorenzo, nonostante la giovanissima età, è già coinvolto nel direttivo della Fed Red, la Federazione delle associazioni emofilici della regione Emilia-Romagna. «Oggi, fortunatamente, i sistemi di cura e assistenza per le persone con emofilia sono molto più efficienti - specifica Lorenzo - e, quindi, è più difficile suscitare il coinvolgimento dei volontari. Anche per questo l’apporto organizzativo delle nuove generazioni può essere funzionale a una nuova fase organizzativa del nostro mondo».
Come sottolinea Stefania Farace, Vicepresidente FedEmo e responsabile del progetto “Scuola FedEmo” «rispetto alle esigenze delle associazioni locali, il valore aggiunto dalla Scuola è stato quello di avvicinare quei giovani che non avevano mai preso parte alla vita associativa o se ne erano interessati solo da lontano. Vederli partecipare attivamente alle assemblee nazionali, promuovere progetti sul territorio, parlare delle criticità che è necessario affrontare è stata la prova evidente della validità del progetto».
«“Scuola FedEmo” è stata interamente pensata e dedicata ai giovani - sottolinea Cristina Cassone, Presidente di FedEmo - che nel corso di questo percorso hanno dimostrato un desiderio e una curiosità di apprendere, una voglia di fare e un senso di responsabilità straordinari. Il loro entusiasmo ha contagiato tutta la Federazione e le associazioni locali, dove oggi sono loro i veri protagonisti e i nuovi propulsori di idee e progetti».
Fiducia e sensodi appartenenza sono le parole d’ordine, e un contingente di nuove leve è pronta a farle proprie per mettere in atto la prossima “rivoluzione” solidale.
Per rendere sempre più salda ed efficace la collaborazione delle Associazioni in Rete abbiamo scelto di condividere i progetti di successo, realizzati dalle organizzazioni vicine alla Fondazione, sui nostri spazi web. Vogliamo mettere a fattor comune idee e processi vincenti, da cui trarre ispirazione e nuovo entusiasmo. Fondazione Telethon dà visibilità ai progetti delle singole Associazioni, nati con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti con una malattia genetica rara. Vogliamo così stimolare il confronto e la possibilità per tutti di entrare in contatto con le Associazioni o richiedere approfondimenti in merito alle iniziative raccontate.