Emilia è una bambina curiosa a cui piace mettersi in gioco, sempre. Adora il mare e va in bici in tandem con il papà. Ha iniziato a fare Judo e va in quarta elementare. A scuola per lei c'è un insegnante tiflologa, che la aiuta in matematica, in geometria e le sta insegnando il braille, il linguaggio per non vedenti.
Emilia è nata con una forma di cecità genetica, l'amaurosi congenita di Leber. Progressivamente si rende conto dei limiti che questa sua malattia comporta, ma non si abbatte.
Come quest'estate, quando finalmente si è messa anche lei su una macchina da scontro. Era il suo sogno da quando aveva tre anni. Ci ha voluto provare, ma per ora è meglio lasciar guidare qualcun altro.
Per Emilia oggi non esiste una cura, ma la ricerca Telethon sta facendo importanti passi in avanti e ha avviato uno studio sperimentale che sta producendo risultati incoraggianti.