Un fumetto disegnato da Luca Galimberti per l’Associazione J Peter Onlus aiuta i giovani nati con la rara malattia genetica ad affrontare le difficoltà quotidiane.
Esiste un lato fantastico della vita, sempre. Si manifesta più spesso quando la fantasia prende il sopravvento e riusciamo a evadere dalla dimensione del reale. Poi capita che il fantastico si materializzi in un fumetto che parla al cuore di tanti piccoli amici per incoraggiarli a non mollare mai. Nel caso specifico il nome è quello di Mr.Fantastic, alter ego di Leo, bambino con la sindrome di Marfan.
«Ci è sembrata un’idea efficace - precisa Maria Carla Favini, presidente dell’Associazione J Peter Onlus - per spiegare, non solo ai bambini ma anche ai loro genitori e a tanti adulti che con i più piccoli vengono in contatto quotidianamente, che la sindrome di Marfan, di cui la nostra organizzazione si occupa, può essere affrontata con spirito costruttivo e senza timori». La proposta è stata elaborata in collaborazione con gli stessi sanitari che, attraverso il personaggio di Leo/Mr. Fantastic, spiegano ai più piccoli che le loro difficoltà non possono e non devono renderli diversi dagli altri bambini e che potranno condurre una vita di soddisfazioni, in compagnia dei loro amici, se solo avranno più fiducia in loro stessi e la forza di non allontanarsi dagli altri.
Del fumetto, coordinato dal punto di vista scientifico dalla dottoressa Mariangela Panetta, sono state realizzate due edizioni, la prima destinata ai bambini più piccoli, la seconda ai ragazzi più grandicelli. «E una prossima probabile edizione sarà destinata anche agli adolescenti» anticipa Maria Carla Favini. «La distribuzione avviene attraverso i centri Marfan tra Milano e Roma e molti dei numeri stampati sono stati utilizzati nelle scuole proprio per spiegare che non esiste condizione speciale che implichi l’isolamento o la discriminazione e che, anzi, è proprio in questi frangenti che occorre unire le forze e sostenere chi può incontrare qualche difficoltà in più».
La matita che ha dato vita alla vicenda di Leo/Mr. Fantastic è quella di Luca Galimberti. «La sfida da affrontare è stata soprattutto quella di non abbandonarsi alla retorica, conservare però un tono dinamico e allegro per lanciare un messaggio positivo» racconta Luca che ha collaborato approfonditamente con la dottoressa Panetta per elaborare lo script del fumetto. «Con Mariangela abbiamo prima definito i testi e verificato la terminologia, per poi delineare la storia di Leo, che passa dalla tristezza di percepirsi diverso all’entusiasmo prodotto dall’accoglienza che riceve dai suoi compagni e soprattutto dall’insegnante di educazione fisica che, per non escluderlo dalle attività della sua ora, si inventa un nuovo modo di insegnare ginnastica basato proprio sulle preferenze di Leo. Allora la prospettiva si trasforma e Leo abbandona progressivamente il suo rifiuto a partecipare alla lezione di educazione fisica fino quasi a raggiungere i suoi compagni di corsa per la voglia di essere presente. Una progressione - conclude Galimberti - che viene tradotta anche visivamente dal graduale passaggio dal bianco e nero delle prime vignette al colore dei riquadri finali».
È lo stesso Leo che diventa Mr. Fantastic, l’eroe capace di sormontare ogni timidezza, di non sentirsi diverso dagli altri e che trova proprio nella comprensione e nell’amicizia la chiave di volta del suo cambiamento. Una lezione per tutti, una prospettiva di rivincita che fa bene al cuore.
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