Tra i ricercatori presenti durante la realizzazione della campagna di Natale, c'era anche Elena, che racconta la sua esperienza dentro e fuori dal laboratorio.
“Insieme” è la sintesi dei valori che hanno reso speciale la giornata in cui è stata realizzata la campagna di Natale. Un'occasione trasformata in una vera festa, che ha riunito tanti volontari, ricercatori, bambini, famiglie e donatori. Hanno avuto la possibilità di conoscersi, confrontarsi e abbracciarsi, sentendosi uniti e sostenendosi gli uni con gli altri.
Tra i presenti c’era anche Elena, ricercatrice presso l’Istituto San Raffaele Telethon di Milano. « È stata una giornata particolare e intensa - racconta -. C’erano tutte le anime del progetto di Fondazione Telethon. Noi ricercatori abbiamo avuto modo di spiegare il nostro lavoro e anche di esprimere quanto per noi sia importante la nostra missione. Per me è stato meraviglioso, perché come ricercatori siamo abituati a passare le nostre giornate in laboratorio, quando invece incontri direttamente i bambini che convivono con una malattia genetica rara per la quale tu stessa stai portando avanti la ricerca, ritrovi davanti a te l’obiettivo del tuo lavoro. È questo che ho portato a casa quel giorno».
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Tutte siamo parte della ricerca
Il suo è stato un percorso professionale guidato da determinazione e impegno nel raggiungere obiettivi importanti. Dopo la laurea in Scienze Biomolecolari e Cellulari e un Dottorato di ricerca in Biotecnologie conseguiti all’Università di Ferrara, vola all’estero, in Francia, dove lavora per un prestigioso Istituto di ricerca specializzato nel campo della terapia genica.
Nel 2019, rientra in Italia e mette le sue competenze al servizio della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare di Fondazione Telethon. Da allora, lavora all’SR-Tiget di Milano, dove sviluppa approcci di terapia genica per malattie metaboliche.
Le giornate di Elena sono vissute in laboratorio tra colleghi, tecnici di ricerca, esperimenti e analisi dei dati, ma sono anche fatte di congressi, scambio e confronto prezioso per il progresso della ricerca scientifica. «La condivisione è fondamentale perché per avanzare nella conoscenza bisogna condividere i risultati e gli obiettivi, non solo dal punto di vista scientifico ma tra tutte le parti coinvolte - spiega Elena -. Tutti siamo parte della ricerca: dalle famiglie alle Associazioni, dai ricercatori ai medici che seguono il paziente, dai volontari ai donatori che sostengono il nostro lavoro».