Con Fondazione Telethon: Elisabetta, il valore della donazione

Con la mamma Daniela, Elisabetta, terapista e donatrice, sostiene la Fondazione perché «la ricerca non deve mai fermarsi».

Elisabetta

Ci sono persone preziose, capaci di dare e donarsi. Tra queste c’è Daniela, donatrice regolare di Fondazione Telethon, e c’è sua figlia Elisabetta, una giovane donna dal sorriso raggiante che lavora come terapista di neuropsicomotricità e si occupa della riabilitazione di bambini con disabilità.

«Proprio per la mia professione - racconta Elisabetta - sono consapevole di quanto sia importante sostenere la ricerca biomedica, perché ho toccato con mano i benefici che essa può portare nella quotidianità dei pazienti».

Questa consapevolezza ha portato Elisabetta a diventare donatrice regolare di Fondazione Telethon, ma poi nella sua vita accade qualcosa che arricchisce di significato e valore la sua scelta. «Anni fa - racconta - ho seguito un piccolo paziente affetto da atrofia muscolare spinale (sma), un bimbo dolcissimo a cui mi sono affezionata. Purtroppo, la malattia era già in una forma molto avanzata e il mio piccolo amico non ce l’ha fatta. Questo mi ha spezzato il cuore e ha reso per me Telethon ancora più importante. Dico ai ricercatori “non fermatevi, perché davvero con il vostro lavoro potete cambiare il futuro dei bambini con malattie così gravi”».

La fiducia di Elisabetta e di tutti i donatori è un motore per la missione di Fondazione Telethon: la ricerca scientifica, un progresso che riguarda tutti. «Da qualche mese - racconta Elisabetta - seguo una bimba con la stessa forma di sma del mio piccolo amico, la quale però ha già intrapreso una terapia sperimentale e ho visto con i miei occhi i suoi progressi e i miglioramenti che ci sono stati. Questo è il valore della donazione».

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