Con le offerte raccolte per l’ultimo saluto a suo figlio Natalye, volontaria e coordinatrice Telethon, ha sostenuto la Fondazione regalando Cuori di cioccolata a chi era in prima linea contro il Covid-19.
Articolo tratto dal Telethon Notizie 2-2020
Con il nuovo coronavirus siamo stati travolti da uno tsunami di dramma e paura, che ha generato, nello stesso tempo, ondate di solidarietà. Abbiamo apprezzato l’abnegazione, al limite dell’estremo sacrificio, di operatori sanitari e a loro abbiamo dedicato applausi, mettendo il nostro destino e il nostro cuore nelle loro mani. Altri cuori, in questo caso di cioccolata, sono arrivati al loro indirizzo, come a quello di altri lavoratori che non hanno mai smesso di mettersi a disposizione di chi è rimasto a casa. L’iniziativa è partita di slancio da Natalye Parnofiello, coordinatrice territoriale di Fondazione Telethon.
Come lei ha scritto su un post di Facebook, suo figlio Lorenzo scomparso alla fine di febbraio invece di riceverlo il cuore di Telethon lo ha regalato a tanti amici che lottano per la sopravvivenza di migliaia di persone: «Con la raccolta fatta in memoria di Lorenzo abbiamo, avete acquistato dei cuori che andranno negli ospedali in trincea in questa dura battaglia contro il Covid-19, in alcune aziende e supermercati di Cormano (per rispettare le regole imposte dallo Stato) che lavorano ininterrottamente 7 giorni su 7 da settimane ormai, per dire semplicemente: grazie. L'importanza della ricerca scientifica, mai come in questo momento è chiara a tutti. Ricordiamocelo anche quando tutto questo sarà finito, perché finirà. Insieme si può».
L’idea è stata tanto efficace quanto spontanea. «In occasione dell’ultimo saluto a mio figlio avevamo raccolto tantissime offerte, molte delle quali destinate alla Fondazione» racconta Natalye che vive a Cormano, comune della cinta metropolitana di Milano, zona tra le più colpite dall’epidemia da nuovo coronavirus. Il pensiero che quelle manifestazioni di affetto potessero regalare un po’ di sollievo a tante persone in prima linea è stato immediato: «Ho iniziato a raccogliere informazioni, chiamare medici e infermieri che mi erano stati accanto nell’assistenza di mio figlio, e gradualmente ho avviato la distribuzione dei cuori di cioccolata acquistati con le donazioni, avviando una consegna, si può dire, porta a porta».
I destinatari della solidarietà di Natalye si sono moltiplicati. «Ho scoperto che tutti gli ospedali dell’hinterland milanese erano stati riconvertiti alla cura delle persone colpite dal Covid-19 e quindi i cuori hanno raggiunto i presidi sanitari di tutto il circondario, dal Niguarda e il Sacco di Milano al San Gerardo di Monza. Insieme a loro - continua Natalye - ho incluso nella distribuzione i lavoratori delle aziende del circondario che hanno riconvertito la loro produzione per realizzare mascherine di protezione, e anche i cassieri di alcuni supermercati aperti per consentirci di fare la spesa in questo frangente di quarantena». Lo stupore e la gratitudine di chi ha ricevuto il cuore e, insieme a questo, l’apprezzamento e l’amicizia di Natalye, si può leggere negli sguardi dei sanitari ritratti in queste foto.
Il gesto di Natalye ha presto ispirato anche altri coordinatori della Fondazione, come Anna Battaglini che ha consegnato, attraverso gli amici di Avis che da anni sostiene la raccolta fondi di Telethon, i cuori di cioccolato presso i reparti di Pronto Soccorso e del Centro Trasfusionale dell’ospedale di Civitavecchia: «Loro sono in questo momento i nostri angeli, e a loro va il nostro grazie» sottolinea Anna. E anche il nostro, nel nome e nel ricordo di Lorenzo, perché «la nostalgia è l’amore che rimane».