«Io nella vita ho fatto l'operaio in fabbrica, il sindacalista. In pensione mi è mancato qualcosa per cui valesse la pena di rimboccarmi le maniche». Alessandro Maestrali (nella foto) ha 62 anni. Da cinque coordina le attività di Telethon a Bologna e provincia.
In tutta l'Emilia Romagna, a gestire la raccolta fondi sul territorio, sono in sei. Sarebbero potuti essere il doppio, il 2012 sarebbe stata comunque una cattiva annata. Causa crisi, certo. Ma anche causa terremoto, quello che in piena primavera ha fatto morti in case distrutte, e destinato da allora ogni sforzo di solidarietà alla ricostruzione, «ma non ci siamo arresi», dice lui. Se gli chiedi qual è il momento che ricorda con più piacere racconta: «Per un evento avevamo organizzato una barca per ragazzi disabili. Giocavano, su quelle carrozzine. Un comandante non si aspettava tanto entusiasmo e guardandoli fa: "Ma sono delle iene, questi qui!". Con loro si resta sempre stupiti».
Lo sa bene Claudio Benvenuti, 68 anni, una moglie, due figli e tre nipoti che quando c'è da allestire un banchetto lo pregano: «Nonno, aspettaci, che veniamo anche noi». Nonno, che non ha fatto in tempo a prendere la prima rata della pensione da insegnante, nel 2004, che si è ritrovato coordinatore di Ferrara. [...]
Adesso, fa sul serio: coinvolge alpini, commercianti, associazioni e tutta quell'umanità varia che possa metterci impegno in ogni periodo dell'anno. «Le malattie non vanno in vacanza e neanche la ricerca deve farlo». L'età, per essere coordinatori, pare proprio non conti: «Perché chi fa volontariato guarda il futuro. Resta giovane, non invecchia mai».
Ne è convinta, Roberta Bevoni. [...] Lei vive tra Forlì e Cesena. Un giorno del 2004 (aveva 38 anni) spulciava gli annunci di lavoro di un quotidiano, per aggiornamento professionale (si occupa di ricerca del personale e organizzazione aziendale): quella posizione di coordinatrice territoriale se l'è vista cucita addosso. «Ho studiato economia e di Telethon mi piace che è un'organizzazione no profit, ma che ragiona in termini profit. Non ho figli e non mi aspettavo così tanti bimbi malati, quindi dedico volentieri il mio tempo alla ricerca».
«Provengo da un mondo in cui la solidarietà è il pane quotidiano», dice Ermanno Zanotti, 64 anni e quattro nipoti, coordinatore per Telethon e vicepresidente dell'Auser di Modena. «Funziona a reti e offre emozioni, i banchetti non vanno più tanto. L'ultima volta, in centro, sulla via principale, eravamo in 15 associazioni a scuotere salvadanai». [...]
Italo Bertuzzi, 66 anni, va fiero del suo passato da preside e da insegnante di cultura italiana e Costituzione al centro migranti Scalabriniani di Piacenza, dove ora è coordinatore per Telethon, aiutato da una serie di compagni di avventura: «La solidarietà, è vero, va a priorità e l'urgenza nel 2012 è andata a chi non aveva più che una tenda. Ma c'è chi non si è risparmiato l'uno e l'altro».
Prima di avere un bambino affetto dalla distrofia di Duchenne, Andrea Zanella, 45 anni, oggi alla guida per Telethon di Parma, era solo un donatore. «Quasi 20 anni fa, prima che nascesse Matteo, davanti alla maratona dissi a mia moglie: "Monica, perché stavolta non doniamo 100 mila lire invece delle solite 50?". "Ma amore, dai, basta il gesto". "Pensa se ci fossimo noi, in mezzo: non ci basterebbe, il gesto". È che uno neanche ci pensa: "Tanto capita sempre agli altri". Ma non sempre gira così».
Estratto dell'articolo di Lavinia Farnese pubblicato sul N.1 del Telethon Notizie 2013. Per sfogliare online l'interno numero clicca qui.