“Un punto di forza per la vostra salute”. Quando si dice parlar chiaro. Non usano giri di parole alla Bios per far intendere quanto assennato sia l’impegno dei propri laboratori di analisi cliniche per offrire risposte tempestive ad un’utenza che richiede molta attenzione, anche e soprattutto umana. Quella stessa sensibilità che unisce idealmente questi laboratori a quelli che, per Telethon, conducono quotidianamente una lotta senza quartiere contro le malattie genetiche.
«L’incontro con la Fondazione è stato casuale, ma l’intesa non ha tardato ad emergere» ci racconta Fernando Patrizi, direttore di centri Bios.
Quali sono stati i primi passi di questa esperienza per Bios?
«Innanzitutto, sono personalmente testimone della serietà con cui ogni singolo operatore delle nostre strutture ha interpretato questa missione. In principio Bios si è fatta carico di sostenere un singolo progetto di ricerca. Poi la decisione, come ho detto accompagnata anche da una particolare attenzione emotiva, di richiedere ai nostri utenti una sottoscrizione spontanea e anche minima, a cui è seguito un accurato periodo di formazione e informazione del personale interno alle nostre strutture. Da allora non ci siamo più fermati».
Può tracciare un bilancio positivo di questa esperienza al fianco di Telethon?
«Sicuramente sì, anche se la mia soddisfazione è parziale. Sono contento del consolidamento di una prassi che è stata estesa a tutte le strutture del nostro gruppo, a Roma e anche a Bracciano. Ovviamente possiamo fare di più e meglio, ma siamo tenuti ad osservare molte cautele. Del resto questa linea rientra perfettamente in una cornice di politiche di customer care che la nostra azienda segue da sempre».
Secondo quali modalità pensa possa proseguire in futuro la vostra collaborazione con la Fondazione?
«Sicuramente proseguiremo a riversare in questa avventura lo stesso quoziente di passione e impegno. Potremmo magari pensare all’articolazione di progetti maggiormente mirati, destinati ad un’utenza più selezionata che manifesti la disponibilità ad approfondire il rapporto con Telethon attraverso di noi. Quello che vorrei sottolineare è il volto umano che la Fondazione conserva e che si accosta perfettamente a quanto noi stessi ricerchiamo. In fin dei conti, vi sono tratti della nostra identità che possono essere assimilabili a quelli di Telethon, e quindi sono sicuro che questa sintonia possa proseguire in maniera proficua per molto tempo».